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Cit.: STUDIO MEDICO CARNIA

SCATTI DI CRESCITA

“Non capisco cosa sia successo, il mio bambino era così regolare con gli orari, avevamo una buona routine, dormiva bene e piangeva di rado… adesso tutto è cambiato!”

Ciao genitori, oggi voglio affrontare con voi il tema, molto chiacchierato, degli scatti di crescita.
Cosa sono, quando e perché avvengono ma soprattutto come gestirli sono alcuni dei temi che tratterò in questo articolo; cercherò di darvi delle chiare informazioni per affrontarli al meglio.

Partiamo dal comprendere cosa sono gli “scatti di crescita”: sono fasi di accelerazione della crescita che si verificano normalmente nel corso dello sviluppo di ogni bambino. Avvengono in relazioni a importanti cambiamenti e progressi che il bambino affronta durante il processo di crescita – miglioramento della vista, sollevare la testa, stare seduto, gattonare ecc. 
Durante questo periodo di sviluppo è comune che il bambino attraversi fasi di pianto, momenti di nervosismo estremo e purtroppo possono peggiorare anche l’addormentamento e il sonno. 
Indicativamente lo scatto di crescita può durare dai 3 giorni fino alla settimana.

Queste fasi di grande cambiamento ed irrequietezza del bambino possono destabilizzare i genitori, che improvvisamente non sanno più come gestire le sue richieste. È importante che vi ricordiate che lo scatto di crescita non è necessariamente un male, anzi: significa che il vostro bambino sta imparando tantissime cose nuove, e questo lo porta a fare un salto di qualità nelle sue abilità e competenze.

È importante che siate preparati e consapevoli dell’esistenza degli scatti di crescita per poterli affrontare con lucidità e senza troppa paura.

Ma quando avvengono questi scatti? Come dico sempre, ogni bambino è un individuo unico e ha i suoi tempi di sviluppo e crescita. È possibile stabilire delle linee generali e indicare dei periodi nei quali il bambino potrebbe manifestare più nervosismo. Il primo scatto avviene verso le 5 settimane del bambino, seguito poi ogni 5/6 settimane dagli altri:

- 3° mese;
- 4° mese;
- 6° mese;
- 9° mese;
- 12° mese.

Ognuna di queste fasi è caratterizzata da cambiamenti importanti che il bambino sta avendo nel suo sviluppo e nella percezione del proprio mondo. 

Il primo scoglio da superare è riconoscere che il vostro bambino sta affrontando uno scatto di crescita. I segnali più evidenti sono: 
- un’aumentata frequenza delle poppate;
- episodi di pianto frequenti;
- vuole più coccole e stare in braccio;
- richiesta maggiore di latte rispetto alle poppate usuali.

Come affrontare quindi gli scatti di crescita? Proprio per i primi scatti di crescita, precedenti allo svezzamento, è doveroso fare una distinzione tra l’allattamente al seno e quello artificiale.

Intorno al terzo mese il bimbo inizierà a voler comunicare, a stabilire un contatto visivo con la mamma e il papà, a seguire gli oggetti in movimento con gli occhi e a sorridere quando sente una voce famigliare. 
Questi grandi progressi ci portano al primo scatto di crescita.
Il bambino inizierà ad essere molto irrequieto e la mamma — se allatta al seno — si trova a dover affrontare l’aumento di richiesta di latte. Questa necessità va assecondata, il seno e la produzione di latte si adegueranno alla richiesta in pochi giorni.
Se invece il bambino beve il latte artificiale è bene cercare di seguire quanto più possibile l’allattamento materno. È necessario incrementare per qualche giorno la quantità di formula finché il bambino lo richiede, per poi tornare alle quantità abituali al termine dello scatto di crescita.

Tra il sesto e l’ottavo mese avviene l’acquisizione di alcune abilità motorie: posizione seduta, gattonamento, strisciamento. 
Arriviamo così allo scatto di crescita tra il sesto e il dodicesimo mese, periodo nel quale il bambino farà grandi passi avanti nell’ambito motorio, cognitivo, emotivo e relazionale. Come durante i precedenti scatti il bambino sarà più irritabile, coccolone e avrà difficoltà a dormire. 
Potrebbe mostrare come sintomo anche la perdita di interesse verso il cibo, perché distratto dal mondo che lo circonda e dalle grandi scoperte che sta facendo.

Intorno all’anno d’età il bambino affronta l’acquisizione della stazione eretta e il camminare. Ciò crea una vera eccitabilità neuronale che esprime tutta la ricchezza della nuova conquista e anche dei cambiamenti che coinvolgono gli altri ambiti oltre a quello motorio. Diventa padrone del territorio, è in grado di spostarsi da solo e questo aumenta tantissimo la stima del sé e la volontà di fare da solo. 
Questi grandi progressi portano ad un importate scatto di crescita che può durare anche 2-3 settimane. Tutta questa novità genera nel bambino cambiamenti anche nel sonno; non voler mai andare a nanna e volersi svegliare il prima possibile possono essere segnali di uno scatto di crescita in corso.

È importante restare pazienti e non instaurare cattive abitudini, soprattutto per l’addormentamento.
Bisogna evitare fare attività da svegli come cambiare stanza o accendere le luci, far giocare il bambino, lasciarlo dormire nel lettone. Perché il periodo – essendo appunto transitorio – passa, ma le abitudini sbagliate restano.In conclusione, l’unica cosa che potete fare durante tutti gli scatti di crescita è confortare e ascoltare il vostro bambino, assecondarlo nella richiesta di latte ma dargli sempre un riferimento solido di routine e non lasciarvi sopraffare dallo sconforto. Sono transitori, e presto tornerà ad essere tutto come prima.

29 Aprile 2022
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